Fishing ARTICLES


FRYINGPAN AND ROARING FORK VALLEYS - CO

 

Article published in H2O magazine - Articolo pubblicato nella rivista H2O

People always arrive promptly at the places where they are expected (Paulo Cohelo).

 

Le persone giungono sempre al momento giusto nei luoghi in cui sono attese (Paulo Cohelo).                                                                                                                                 Avere da subito la sensazione di essere arrivato in un luogo nel quale ti senti perfettamente in sintonia e realizzare in seguito che quello può essere davvero “il tuo posto”. Come nell’istante in cui concludi un puzzle, inserendo quell’ultimo tassello in mezzo a tutti gli altri, quello che risulta essere il più importante di tutti perché assume il significato del completamento di un percorso. Io questa sensazione di completamento la vivo come una esigenza, un bisogno di appropriarmi di ciò che capisci ti manca dentro e ti accorgi di aver trovato ….ed io penso di averlo trovato qui, in Colorado.

 

La prima volta che andai fu nel 2004 e da allora sono successivamente tornato tredici volte. Non ho girato tantissimo il mondo per praticare la pesca e vorrei averlo fatto di più: sono consapevole che ci possono essere altri luoghi migliori di questo per la pesca alla trota, ma ogni anno si rinnova il desiderio di tornare lì, ed inizia una nuova attesa….e forse non è vero che il buio e l’attesa hanno lo stesso colore.

 

La mie valli più care nel Central Colorado: quelle del Fryingpan, del Roaring Fork e quelle vicine del Colorado e Eagle River. Sono quattordici anni che le frequento e nove anni che ci torno da solo ma credetemi, non sono ancora riuscito a pescare tutte le public waters presenti.

Qui stacco con tutto, mi ritiro in un single log cabin e vado a pesca per tre settimane. Lo faccio in solitudine o con le persone che ho avuto il piacere di conoscere in questi anni che sono diventate poi amiche, decidendo anche all’ultimo dove andare e come pescare. Questa passione che ci accomuna ci porta a condividere e scambiarci esperienze, competenze e nozioni che ci hanno aiutato a crescere. Ogni anno riusciamo sempre a pescare nuovi spots e scoprirne insieme altri per il successivo, sviluppare differenti fly patterns e confrontarci con diverse tecniche.

 

Il Fryingpan è lungo 48 miglia: la tailwater sotto il Ruedi Reservoir che corre per 14 miglia è un tratto Gold Medal che conclude la sua corsa nel Roaring Fork River a Basalt. Scende in una valle stretta tra la roccia color mattone che si mescola tra il verde delle piante e della vegetazione. In autunno le betulle, i pioppi, le querce, i prugnoli selvatici, i cespugli di artemisia etc.. cominciano a cambiare il colore e assumono tonalità che vanno dal giallo chiaro al bruno, passando per il senape e rosso fiamma: sembrano diventare schizzi impazziti di colori infuocati, spruzzati nel mezzo del verde dei Colorado blue spruce pines ed il rosso della montagna. Se la notte decide di regalarti un’anticipata spolverata di neve, il seguente mattino, man mano che ricompare il sole, ti ritrovi immerso in un ambiente che si illumina e risplende. Le nuvole si aprono e lentamente scompaiono lasciando un cielo terso e blu, un blu che ti trasmette un senso di pulizia e che ammiri da quasi 2000mt di altitudine: tutta la valle si accende. L’acqua trasparente come il gin che corre su un letto di rocce e sassi che possiedono tutte le diverse tonalità del rosso completano il quadro dei colori e non vedi l’ora di uscire per andare a pesca e poterti infilare anche tu in quel dipinto.

Nel periodo estivo durante le ore più calde della giornata, in questo fiume assisti a diversi episodi di schiuse di insetti che avvengono anche contemporaneamente: BWO, PMD’s, caddis, midges e lei, la Green Drake. Quando schiude questa mayfly, anche i pesci di taglia possono perdere gli indugi ed uscire dalle loro tane in caccia di questa grossa effimera e tu devi essere la, dove sai che c’è quella trota, la tua.

l Roaring Fork River è tutta un’altra storia: durante il suo maestoso percorso cambia più volte faccia così come la cambia l’ambiente che lo accompagna nel suo tratto più interessante di oltre 40 miglia che va da Aspen a Glenwood Springs. In passato questo fiume era chiamato Thunder River, che stava a ricordare il suono fragoroso che poteva produrre la sua corrente: da qui una prima idea ve la potete fare. Il Fork ha sia tratti Gold Medal Stream, 12 miglia dalla confluenza con il Crystal River fino a quella con il Colorado River, che Wild Trout Water, 7 miglia a partire nei pressi di Aspen giù fino al Woody Creek Bridge.

 

Questo incredibile fiume vi permette di poter impiegare tutte le differenti tecniche di pesca a mosca ed a volte conviene affrontarlo con due canne per poterlo pescare in modo appropriato e redditizio. Per me è stato amore a prima vista: pescarlo a secca in caccia in acque veloci rotte dalle rocce che vanno a formare le pocket waters o con la mosca attaccata alla riva utilizzando sia canne in grafite che in bamboo, oppure a ninfa cercando il pesce nelle buche e nelle correnti con canne fino a 12’0” o a streamer alla sera e quando il cielo è nuvoloso o piove con attrezzature 9’6 #7-8, confidando che le grosse trote escano a cacciare. Fare la pesca scendendo il fiume in barca si rivela un ottimo modo per imparare a conoscere il corso d’acqua e ti permette di esplorare zone difficilmente accessibili: se sono public waters ti puoi fermare e pescare in serenità un tratto a risalire in wading per poi spostarti ancora in barca più a valle ed andare a scoprire un altro spot.

 

Dominano sempre i colori: le diverse tipologie di ambiente che trovi lungo il corso del Fork portano con se differenti tinte che accompagnano questo freestone river a trasformarsi da torrentone montano vicino ad Aspen a fiume di fondovalle alla fine della sua corsa a Glenwood Springs in confluenza con il Colorado River.  

Giornate passate a pesca con Warwick, che possiede tre dei migliori flyshops in CO e che mi ospita in uno dei suoi cabin, oppure insieme alle guide del Fryingpan Anglers Shop di Basalt quando hanno l’half day o il full day off o anche con altre persone conosciute a pesca. Le cene al Ranch di Warwick e Robyn dove ho avuto la possibilità di conoscere diversa gente durante questi anni, o le volte che ci si trova con le guide alla sera per una birra e costruire qualche mosca per poi scambiarsele o semplicemente per pianificare di andare a caccia di quel pesce che hai visto qualche giorno prima: tutto questo alimenta uno stato di sottile euforia e desiderio che passi velocemente la notte per vivere il giorno successivo. I ragazzi dello shop sono sempre molto professionali e disponibili ed è un piacere trascorrere il tempo con loro: ogni anno ci facciamo promesse, ci proponiamo di tornare in quel posto fantastico che abbiamo visto insieme o di andare a provarne un altro in orari o con tempo diversi, di pescare quella private water sul Fork o sul Pan, di tornare su quella enorme rainbow che ti ha strappato o di andare a pescare a streamer dalla barca ma quando c’è brutto tempo altrimenti i pesci faticano ad uscire nei tratti più aperti.

Sto pianificando di tornare anche quest’anno ed ho già diverse cose da fare insieme a Warwick, Jordan, Stan, Mike...e Cameron, che sarà un “dead man” se anche quest’anno non mi porterà in barca nel Grizzly Canyon sul Colorado River! Altri progetti si aggiungeranno e poi alcuni piani cambieranno, faremo altre cose ed altre ce ne verranno in mente per poi ritrovarci alla fine della mia permanenza con la consapevolezza di aver lasciato sempre qualcosa di incompleto, di sospeso, di nuovo da vedere, da provare….già, non devo dimenticare di provare la Para 15 originale di Paul Young che ho scoperto possedere da Jordan!!

 

E’ tutto questo insieme di luoghi, persone, progetti, sensazioni, stai d'animo e sentimenti che alimenta il desiderio di tornare, ed ogni volta l’ultimo viaggio che fai ti sembra sia stato quello più bello. Chissà quest'anno....

 

 

 

 

 

 

 

 

Davide Fiorani


NEL SUD DEL COLORADO

 

Article published in H2O magazine - Articolo pubblicato nella rivista H2O

Ho iniziato nel 2004 con i miei fishermen friends a frequentare la zona Sud del Colorado: in questi anni abbiamo pescato diversi rivers e creeks, preferendo fare tappe di diversi giorni nelle zone che decidevamo di esplorare. Non ci è mai piaciuto organizzare questo tipo di viaggi pensando di fermarci uno o due giorni in un luogo per poi impacchettare tutto e tornare in macchina a macinare miglia dovendo raggiungere un’altra località….. disfare ancora valige ed attrezzatura cercando di addomesticare il tempo per riuscire a fare quanto più possibile ci riuscisse. Abbiamo imparato da subito a prenderci il nostro tempo, rimanendo anche dieci giorni ed oltre nella stessa zona per cercare di apprezzarla appieno e scoprire quello che aveva da offrirci. In alcuni luoghi siamo ritornati più volte e ad ogni giro abbiamo trovato e fatto qualcosa di nuovo: la quantità di acque è talmente grande in CO che talvolta anche i locali non riescono a darti informazioni su alcune zone di pesca perché non le hanno mai frequentate.

 

Due parole in generale su queste acque che durante questi anni il sono diventate una destinazione di pesca sempre più ambita dai pescatori e dunque maggiormente frequentate. In Colorado sono stati selezionati fiumi e laghi per la riproduzione di trote selvatiche che vengono gestiti dalla Division of Wildlife, i quali non sono provvisti di vivaio. Le trote sono allevate completamente in natura in condizioni naturali e offrono ai pescatori l'opportunità di sfida della cattura del pesce selvatico: queste acque vengono chiamate Wild Trout Waters.

I fiumi invece designati come Gold Medal Streams da parte della Colorado Wildlife Commission sono quelli considerati idonei alle opportunità di cattura di grandi trote. Questa qualificazione è attribuita con particolare attenzione e rappresenta la più alta qualità di habitat acquatico in Colorado ed in alcuni casi esse coincidono con le Wild Trout Waters. Norme speciali possono essere necessarie per mantenere la qualità di queste acque: ci sono oltre 9.000 miglia di trout waters in Colorado e su questo totale solo 170 miglia circa sono attualmente designate come Gold Medal. Una raccomandazione è quella di fare molta attenzione nel rispettare le proprietà e le acque private, solitamente ben segnalate ai confini e lungo la loro estensione; per completezza, la licenza annuale per un non residente ha un costo attuale di USD111.00.

 

I primi rivers che abbiamo pescato sono stati quelli della Gunnison Region, nel Southwest. Oltre al Gunnison River che rimane il fiume più importante anche come dimensioni (26 miglia di Wild Trout Water e Gold Medal Stream dal confine superiore del Black Canyon fino alla confluenza con il North Fork of Gunnison), il Taylor River, l’East River (1 miglio di Wild Trout water a scendere dal ponte della Judy Hatchery), il Lake Fork of the Gunnison River, hanno conquistato subito la nostra voglia di fare scouting. Voglia che ci ha poi portato sia a scoprire luoghi dove puoi pescare anche un giorno intero in solitudine che a ricercare acque ancor più isolate come quelle del Cochetopa Creek (4.5 miglia di Wild Trout water) e Cebolla Creek. 

Il South Platte River (Wild Trout Water e Gold Medal Stream in diversi tratti) nella Southern Colorado Front Range area, offre la possibilità di scoprire un fiume che assume diverse identità durante il suo percorso: acque che fendono il Cheesman Canyon e vanno poi a quietarsi nella zona di Deckers per poi riprendere a correre nell’Elevenmile Canyon e buttarsi dentro l’Elevenmile Reservoir. Da qui diventano una tailwater, la Dream Stream di circa 3.8 miglia di lunghezza, che conclude il suo lento scorrere nello Spinney Reservoir: non ne avrete a sufficienza di un mese per poter dire di aver pescato veramente il South Platte. A Woodland Park vicino a Colorado Springs potrete far riferimento al South Platte Fly Shop per informazioni sulle acque, fishing trips e tutto il materiale che dovesse occorrervi.

Altra zona a me cara è quella vicino il confine con il New Mexico, nel South Central Colorado. Il Conejos River (4 miglia di Wild Trout water dal campeggio Aspen Glade a salire fino al Menkhaven Ranch) che scende dal Platoro Reservoir e corre attraversando il canyon chiamato Pinnacles e poi ancora giù a raccogliere le confluenze del South Fork e Elk Creeks ed arrivare dopo più di 40 miglia a Mogote. Un piccolo torrente come l’Elk Creek si può rivelare una piacevole sorpresa e regalare un pomeriggio di pesca all’ombra in un bosco veramente wild, insidiando trote e salmerini. Rio Grande River con 22.5 miglia di Gold Medal Stream e il South Fork of the Rio Grande River possono trattenervi in zona per diversi giorni. Il Rio Grande è il classico “Big Western River” e come tale va considerato per poterlo affrontare correttamente, mentre South Fork of the Rio Grande River è un bellissimo tributario che si snoda in mezzo boschi e piccoli canyons per immettersi poi nel Rio Grande vicino a South Fork.

 

Nel Southwest incontrate lui, l’Animas River con 4 miglia di Gold Medal Stream nei pressi di Durango. Rispetto massimo per questo imponente fiume che nasconde grosse prede e può concedere il pesce della vita. I tributari come il Florida River promettono divertimento e i poco più distanti Los Pinos River (Pine River con 2 miglia di Wild Trout water), Dolores River, San Juan River, San Miguel River e Piedra River vi metteranno in uno stato di piacevole difficoltà nel decidere la destinazione di pesca per la giornata successiva. Durango rimane una buona posizione dove fermarsi ed il San Juan Angler Shop vi può aiutare a programmare le vostre uscite oltre che a supportarvi con quanto vi occorre. 

Il Colorado offre diversi paesaggi e scenari mozzafiato: possono a volte essere simili a quelli del Gran Canyon in Arizona se andate a visitare il Colorado National Monument Park vicino a Grand Junction o essere somiglianti a quelli delle montagne Svizzere se passate da Ouray.  Personalmente mi ha sempre affascinato anche il nome: Colorado deriva dalla lingua spagnola ed è stato attribuito a questo stato sia per l’omonimo fiume che scorre al suo interno, che per il colore che contraddistingue il paesaggio, rappresentato dalle tinte di rosso delle rocce delle sue montagne.

Luoghi fantastici e paesaggi che possono cambiare aspetto e colori in poche miglia: personalmente ritengo che quando fai questo tipo di viaggi devi essere preparato a cambiare i tuoi programmi e lasciare che lo spirito d’avventura ti accompagni nel decidere dove andare e cosa fare. Cercare di pianificare tutto a priori si rivela alla fine poco divertente e si rischia che il “dover” seguire un percorso già predefinito diventi una sorta di tour preconfezionato e ti faccia perdere occasioni, opportunità e sfumature di un luogo che non conosci e merita di essere scoperto. Dedicare anche tempo per conoscere le persone, cercare di interagire con loro ti può anche far sentire, almeno per alcuni giorni, partecipe alla vita di quei posti che ancora oggi in molte zone mantengono il loro fascino wild, tra mito e anche dura realtà.   

 

 

 

 

Davide Fiorani